"L'azienda ufficialmente esente da trichine è, preliminarmente, un allevamento con "condizioni di stabulazione controllata nei sistemi di produzione integrata", il cui responsabile è in grado di tenere permanentemente sotto controllo buone condizioni di stabulazione e di alimentazione. I requisiti specifici per il riconoscimento e mantenimento dello status di azienda ufficialmente esente da trichine sono quelli richiesti per l'ottenimento della qualifica sanitaria per la malattia vescicolare dei suini e per la' malattia di Aujeszky, in particolare quelli relativi alla biosicurezza. In più, l'azienda ufficialmente esente da trichine deve ottemperare agli adempimenti previsti per l'aggiornamento della banca dati nazionale dell'anagrafe suina e garantire l'insedmento di tutte le informazioni
relative al censimento aziendale,. aggiornate annualmente, e delle informazioni relative alle movimentazioni, secondo la vigente normativa."
Questo dunque è quanto definito dal punto 3 delle Procedure Operative inerenti l'applicazione del Decreto Regione Campania n.133/2013, in materia del riconoscimento del nuovo status sanitario di un'azienda suinicola: Azienda Ufficialmente esente da Trichine.
la trichinellosi
Trichina suis è dunque un parassita che si incista nelle carni suine (soprattutto pareti diaframmatiche, muscoli ed intercostali) e non da vita ad un elevato tasso anticorpale. In caso di parassitosi di questo tipo, nei suini colpiti possono verificarsi aumenti di eosinofili, ma la ricerca di titolazioni anticorpali specifiche a mezzo di prelievo di sangue, non fornisce alcuna concreta attendibilità cosi' come invece accade per la MVS e Aujesky. Dico questo perchè, alla voluta e provocatoria domanda rivolta ad un Responsabile di Unità Operativa Veterinaria: "Dottore, ma come facciamo ad accreditare un'azienda suinicola alla trichinella?" la risposta prevista e prevedibile fu semplicemente ".. eh si, si fa il prelievo di sangue ai maiali".
Concludendo, nella lettura degli allegati link che troverete qui a fine articolo, questo giusto accreditamento rimane al momento in forma facoltativa per l'allevatore, non sussitendo tra l'altro vantaggi di carattere economico-commerciali per coloro che decidono di aderire all'ottenimento e mantenimento di tale qualifica sanitaria zootecnica. Difatti tra gli allegati è presente una domanda di richiesta accreditamento che l'allevatore compila ed invia al Servizio Veterinario. Ritengo invece che un carattere di obbligatorietà potrebbe certamente rappresentare, come già avviene per la Malattia Vescicolare e quella di Aujesky, elemento utile ed imprescindibile per garantire la salubrità dei suini allevati e movimentati per vita e, quindi, della tracciabilità di filiera.
Ma mi chiedo tuttavia se sia sufficiente la compilazione di una check list per attribuire una qualifica sanitaria ad un'azienda suinicola, visto che al momento non sono previste specifiche indagini sanitarie sui maiali vivi detenuti in allevamento, se non quella post-mortem realizzata al macello o in sede di ispezione a seguito di macellazione suini ad uso familiare.
ALLEGATI:
Decreto Regionale 133 del 31/12/2013
Procedure Operative Trichinella
Domanda richiesta accreditamento alla trichinella
Check List di verifica Servizio Veterinario
Attestato qualifica Esente da Trichinella
Scheda rilevazione al macello
Il Redattore Web
Dott. Riccardo Alemanno